Se sei un appassionato di auto, molto probabilmente hai sentito parlare della Targa Florio, la corsa automobilistica più antica al mondo.
Fortemente voluta da Vincenzo Florio, è la corsa automobilistica italiana più famosa a livello mondiale.
La Picchiani & Barlacchi, da più di un secolo, si occupa delle fusioni del premio-trofeo.
Vediamo nell’articolo la storia della Targa Florio.
La storia della Targa Florio
La Targa-Florio nasce a Parigi da Vincenzo Florio, un abbiente palermitano detto ”u Cavaleruzzu”, che nel 1905 espose al suo amico Henry Desgrange – direttore del quotidiano parigino “L’Auto” – il suo ambizioso progetto: una corsa con un tracciato unico, che riunisse appassionati e professionisti.
Vincenzo era l’erede di una favolosa ricchezza formatasi con un commercio d’avanguardia, ma la sua iniziativa era destinata a ripetersi e perpetuarsi negli anni a venire, indipendentemente dagli equilibri incerti del business.
La scelta dell’audace circuito, non lontano da Palermo e libero da passaggi a livello, fu opera del suo amico Conte d’Isnello. Si trattava del cosiddetto “grande circuito”, un percorso di 146,901 chilometri.
La gara è sempre stata considerata una delle gare più impegnative del mondo.
Il percorso si snodava attraverso le montagne e comprendeva molte curve strette e cambiamenti di altitudine.
Il tutto curato per permettere al pubblico di assistere alla gara senza perdere nulla.
Proprio per questo Vincenzo fece costruire un cavalcavia di legno per attraversare la strada senza intralciare le auto in gara, un ristorante, due grandi tende adibite a pronto soccorso curate dalla Croce Rossa e una sala stampa dotata di telegrafo internazionale.
Durante la gara due bande musicali si alternavano nell’esecuzione dei pezzi per allietare il numeroso pubblico durante gli spazi d’attesa del passaggio delle auto in gara.
Il percorso
Teatro della corsa sono sempre state le strade siciliane ed in particolare quelle strette e tortuose che percorrono la catena montuosa delle Madonie: solo in poche occasioni la corsa è stata abbinata al Giro di Sicilia e si è svolta lungo il periplo dell’isola mentre nel quadriennio 1937-1940 è emigrata al Parco della Favorita a Palermo, mai dunque abbandonando la terra della Trinacria.
La Targa Florio si tenne per la prima volta il 5 maggio 1906 e fu vinta Alessandro Cagno, alla guida della sua Itala, che tagliò il traguardo della prima edizione aggiudicandosi il premio d’oro massiccio: la targa disegnata dall’orafo francese René Lalique, già produzione d’orgoglio dell’impresa storica fiorentina.
Nei suoi anni di storia, la Targa Florio ha visto alcuni dei piloti più leggendari del mondo competere per la vittoria.
Piloti come Enzo Ferrari, Alfa Romeo e Porsche hanno tutti lasciato il segno nella gara.
Un momento memorabile arrivò nel 1974,quando Nino Vaccarella e Arturo Merzario guidarono un’Alfa Romeo alla vittoria, diventando la prima squadra tutta italiana a vincere la gara.
Il prestigio della Targa Florio
La Targa Florio è entrata subito nella leggenda: la fama le deriva dalle enormi difficoltà insite nella durezza del tracciato al punto che, specialmente nei primi anni, il solo riuscire a completare la corsa significava compiere un’impresa titanica.
Naturalmente anche le Case costruttrici che sono scese in campo con successo nel corso degli anni hanno sempre messo in risalto le prestazioni ottenute dalle autovetture di propria costruzione, pubblicizzandole senza risparmio.
Anche nel 2016, quando la targa Florio ha celebrato i suoi 100 anni di storia, la Picchiani & Barlacchi si è occupata della creazione e della fusione della medaglia commemorativa.
E ad oggi, continua con il suo inestimabile contributo, a coniare ogni anno nel suo stabilimento, a due passi dal centro storico di Firenze, la medaglia personalizzata per celebrare la vittoria di questa manifestazione.