I “Crest” sono elementi molto diffusi nel mondo militare.
Sono una riproduzione realizzata in fusioni di metalli quali ottone, bronzo o alluminio, applicate poi su eleganti targhe in legno a forma di scudo, dello stemma araldico di un reparto o di una unità militare.
Nel corso degli anni il crest è diventato un vero e proprio simbolo di marineria, poi diffuso anche in altri settori.
Lo stemma viene utilizzato e solitamente donato come ricordo a personalità in visita al corpo o a una nave, al personale che lascia il servizio, al termine di un corso ai partecipanti.
A volte decorano intere pareti a bordo delle navi o uffici, circoli ufficiali e sottufficiali, comandi militari, ed esistono anche collezioni private che alimentano un vero e proprio mercato di questi oggetti.
Un esempio famoso è il piemontese Riccardo Schiocchetto che ha collezionato seicento crest più volte esposti in occasione di mostre o manifestazioni.
Che cos’è il “Crest”?
La parola inglese “Crest”, oltre a rappresentare la “cresta” che hanno sulla testa i galli ed altri volatili, secondo il “Twentieth Century Dictionary” significa: “Figura decorativa che originariamente sormontava l’elmo, posta su una corona o usata separatamente come distintivo personale su una piastra”.
Il vocabolario Webster riporta: “Insegna o emblema … come ornamento o segno distintivo per targhe, divise e simili”.
Dal significato originario arriva la connotazione usata tutt’oggi: un simbolo che può essere posto su una targa come ricordo personale o come ricordo di un ente o di una nave.
Se la fusione è in bronzo la figura e le eventuali iscrizioni non sono colorate solitamente; se invece è in alluminio sono colorate a smalto, assumendo un aspetto più vivace.
Esistono oggi «Crest» più elaborati con figure a smalto, targhette in ottone con il nome della persona o dell’ente cui il «Crest» si riferisce, risultato di una «composizione» di parti varie applicate sulla tavoletta di sostegno.
Le origini e la storia dei Crest militari
Lo scopo originario del Crest era quello di rendere più terrificante e imponente l’aspetto del guerriero.
Il suo uso ha origini antichissime: la tradizione vuole che i primi a porre pennacchi sui loro elmi furono i Cari, popolazione della Caria, prima della conquista dei Greci di Alessandro Magno.
Questo uso potrebbe derivare dall’abitudine ancora più antica di porre sulle teste dei guerrieri le spoglie di animali feroci, al fine di spaventare i nemici e di proteggere il capo.
Era proprio consuetudine nell’Antico Egitto rappresentare i Faraoni con teste di animali, simbolo di imponenza e forza.
Nel corso dei secoli altri popoli adottarono l’uso dei crest, come gli antichi romani, soliti utilizzare crine di cavallo o piume, o i vichinghi che adornavano i loro elmi con ali e teste di animali.
Nell’epoca della cavalleria il crest era simbolo di nobiltà che sormontava l’elmo dei cavalieri e poteva riprodurre l’impresa del cavaliere, una parte del suo stemma o l’ordine a cui apparteneva.
I crest militari nella storia italiana
La remota origine del «Crest» nella Marina italiana si può far risalire alla Circolare N. 419 datata 2 febbraio 1865 che riguardava l’istituzione dei «tappi di volata».
Tale circolare stabiliva che: «Ogni nave abbia per dotazione fissa un numero di difense di legno per cannoni, eguale a quello delle bocche da fuoco della batteria scoverta, e che queste difense siano costruite giusta il modello che verrà approvato dal Ministero».
Nella circolare si parlava di tappi di legno, ma non di ornamenti da apporre sopra.
La costruzione delle navi in ferro aveva portato come conseguenza che anche le bitte fossero in ferro e che fossero chiuse da un tappo circolare di ottone o di bronzo, ornato con lo stemma della nave.
Oltre che sui tappi di volata e sui coperchi delle bitte, lo stemma della nave era riportato sui «medaglioni» applicati sui due lati delle imbarcazioni appartenenti alla nave.
Probabilmente tali stemmi erano applicati secondo semplici direttive del comandante della nave; in epoche successive la loro forma e dimensione fu regolamentata dalla Direzione Generale delle Costruzioni Navali e Meccaniche del Ministero della Marina, con la pubblicazione: «Norme riguardanti Emblemi, Distintivi e nomi da applicare sulle Regie Navi».
Infatti la storia ufficiale dei «Crest» della Marina italiana si fa risalire intorno all’anno 1960.
All’estero il crest era un oggetto diffuso e utilizzato già da molti anni: a seguito dei contatti con la Marina britannica e statunitense, sulle cui navi i «Crest» adornavano le pareti dei quadrati ufficiali, è entrato in uso anche in Italia.
Celebra il prestigio del tuo ordine militare
Ad oggi il crest è il dono ideale per gli incontri istituzionali, simbolo concreto del traguardo raggiunto dal corpo militare.
Sono diventati dei veri e propri oggetti-ricordo offerti a visitatori e autorità.
Dal 1902 Picchiani e Barlacchi realizza Crest Militari a regola d’arte secondo la tradizione di Firenze, la più famosa città d’arte e cultura nel mondo.
Scoprili nella pagina dedicata alla produzione di crest.